Voscenza non ha bisogno di tutti questi sbirri, non ha niente da temere finché sarà in mia compagnia. Questa proterva rassicurazione venne indirizzata a Mussolini, il 7 maggio 1924, a Piana dei Greci, dal sindaco del paese Francesco Cuccia (don Cicciu per gli amici), capo indiscusso della mafia del paese e dei dintorni. Mussolini da due giorni era in Sicilia in visita ufficiale.dopo l' incontro con la folla di Palermo, Mussolini aveva visitato il lago montano di Piana dei Greci e, con il numeroso seguito di autorità civili, militari e religiose, si era recato nel municipio del paese. Le parole di Cuccia fecero correre brividi sulla schiena dei presenti. Qualcuno bisbiglio al vicino: Cci muzzicò i minni o riavulu, aspettando la sdegnata reazione del Duce. Ma questi non batté ciglio. Sola il giorno dopo, parlando alla folla di Agrigento, affermò con tono solenne: Vi dichiaro che prenderò tutte le misure necessarie per tutelare i galantuomini dai delitti dei criminali. Non deve essere più tollerato che poche centinaia di malviventi soverchino, immiseriscano, danneggino una popolazione magnifica come la vostra. Mussolini era stato informato dell' attività criminale di Ciccio Cuccia, autore e mandante dei delitti più atroci, spesso arrestato ma sempre prosciolto per insufficienza di prove. Mussolini sapeva che Cuccia era arrivato alla carica di sindaco costringendo i socialisti, che rappresentavano la maggioranza assoluta nel paese, roccaforte del partito in Sicilia, a dimettersi dal Consiglio comunale nel 1921 e a non presentarsi alle elezioni del 9 aprile 1922 usando la violenza e perpetrando delitti. Purtroppo la storia della mafia spesso si intreccia con quella delle masse contadine che vanno prendendo coscienza dei loro diritti di eguaglianza e di libertà: il movimento di liberazione e di emancipazione che, grazie al partito socialista, si andava diffondendo a Piana dei Greci, fu stroncato dall' opera delittuosa di Ciccio Cuccia e della sua cosca. Le parole da lui rivolte a Mussolini rientravano nel suo stile, ma il loro effetto fu contrario alle sue aspettative. Poco tempo dopo, infatti, i1 prefetto Cesare Mori venne trasferito a Palermo col compito direttamente conferitogli dal Duce di estirpare a ogni costo la mala pianta della delinquenza rurale e della mafia, senza riguardi per alcuno, in alto o in basso. Ciccio Cuccia fu arrestato a Palermo con altri 53 mafiosi di Piana dei Greci e di Santa Cristina Gela. Nella sentenza istruttoria di rinvio a giudizio si leggeva: Cuccia Francesco da semplice carrettiere era riuscito a crearsi una vistosa posizione economica e a imporre la sua candidatura ottenendo anche l' onorificenza di Cavaliere della Corona d' Italia in grazie semplicemente e unicamente alla sua attività delittuosa e del posto ch' egli aveva nel sodalizio criminoso. Fu condannato a 11 anni e 8 mesi di reclusione, che scontò per intero, come allora si usava. Quando nel 1937 usci dal carcere, la mafia era apparentemente morta e sepolta, come aveva già da tempo annunziato Mussolini alla Camera. E cosi anche don Cicciu dovette starsene tranquillo, come tutti gli altri, in attesa di tempi migliori. Nel luglio del 1943, da una delle colonne motorizzate della VII armata americana del generale Patton sbarcata a Licata, si staccarono tre carrarmati che si diressero a Villalba. Mentre la folla festante li circondava, agitando in segno di resa una federa di cuscino legata a un manico di scopa, dalla torretta di un carrarmato emerse un soldato che, con il caratteristico accento siculo-americano, gridò alla folla: Chiamare don Calò Vizzini! Chiamare don Calò Vizzini!. Don Calogero Vizzini, il capo carismatico della mafia di Villalba, arrivò poco dopo e si fece avanti tra la folla mostrando un pezzettino di stoffa color oro, segno di riconoscimento convenuto, e fu inghiottito dentro la torretta. Dopo sette giorni tornò a Villalba come sindaco. Allo stesso modo furono cercati e nominati sindaci i capimafia di Mussomeli, di Vallelunga e di un centinaio di altri paesi, fino ad allora acquattati e silenti dopo la bufera Mori. Ma nessun americano si dette la pena di cercare Ciccio Cuccia. Di lui in America erano risapute le notizie delle gesta terrificanti che per vent' anni lo avevano avuto come protagonista efferato e sanguinario. Di certo c' è che gli americani giunti in Sicilia non ebbero bisogno dell' esperienza di Ciccio Cuccia. Nel 1957, a 81 anni, Ciccio Cuccia morì nella sua casa di Palermo. Ebbe la fortuna di morire nel suo letto, diversamente dalle tante sue vittime morte negli agguati lungo strade assolate o all' ombra di qualche ulivo saraceno della campagna di Piana degli Albanesi, come da qualche anno si chiamava il suo paese.
LOS ANGELES - Il sanguinario capo setta satanico Charles Manson, mandante della strage di Bel Air dell'agosto del 1969, in California, in cui furono massacrati in una villa vicino a Los Angeles l'attrice Sharon Tate, moglie di Roman Polanski, incinta all'ottavo mese, e altre quattro persone e che da 45 anni è in carcere dove sconta l'ergastolo, è gravemente malato ed è stato trasferito dalla prigione di Central Valley in un ospedale.
The Il Sanguinario
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Le rivoluzioni tunisina, egiziana e yemenita, la guerra in Libia, la sanguinosa rivolta in Siria, la ribellione sciita in Bahrein e la normalizzazione dell'Iraq (sempre sciita e con il contributo curdo), la stessa voglia degli iraniani di liberarsi del loro regime teocratico, hanno reso sempre più anacronistico il messaggio sanguinario di Bin Laden per la creazione di un grande califfatto islamico-fascista (e sunnita) in tutto il mondo che crede nella profezia di Maometto, riportando con il terrore delle bombe, la forza integralista delle armi e l'implacabile sferza di una religione senza la misericordia di Allah e del Corano, sotto controllo le eresie nemiche e blasfeme, come quella sciita, e costruendo un mondo medievale irto di armi, divieti, forche e lapidazioni, che costruisse barriere e baratri con gli infedeli (non solo occidentali-cristiani, ma anche indiani, i cinesi e, ancor peggio, gli atei). Un progetto di conservazione estrema figlio della globalizzazione e dello "scontro di civiltà" che aveva trovato, non a caso, la sua fonte originaria nella lotta al comunismo finanziata da un azzardo occidentale (che poi si è rivelato mortale per la stessa America a New York l'11 settembre), dall'Arabia saudita e dalle altre monarchie assolute arabe e che era essenziale per i servizi segreti pakistani, che sono la vera levatrice della crisi afghana, come i neocon statunitensi e i loro volenterosi carnefici lo sono per quella irakena. 2ff7e9595c
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